L’Italia è un paese ad alto rischio sismico.
Per tutelare e salvaguardare i propri cittadini il governo ha messo in campo delle misure che incentivano la ristrutturazione degli edifici più vecchi, costruiti non tenendo conto dei criteri sismici.
Da questo nasce la misura del Sismabonus.
In questo articolo rispondiamo a 5 domande tipo sul Sisma bonus, per capire cos’è, a chi è rivolto e quali interventi strutturali copre.
1) Cos’è il Sismabonus e come funziona?
Il decreto legge n. 63/2013 introduce il cosiddetto “sismabonus”, ovvero un incentivo fiscale che serve a promuovere la sicurezza antisismica degli edifici.
In buona sostanza questa misura consente di ottenere una detrazione fiscale che va dal 50 all’85% delle spese sostenute per interventi antisismici su edifici esistenti.
Questi interventi comprendono rinforzi strutturali, installazione di isolamenti sismici, adeguamento di fondazioni e solai, e altre misure atte a rendere l’edificio più resistente ai terremoti.
L’Agenzia delle Entrate restituirà la percentuale in detrazioni IRPEF della spesa sostenuta, oppure in detrazioni IRES, qualora si trattasse di un immobile societario.
Essendo una detrazione, l’Agenzia restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in cinque rate annuali.
Si potrebbe anche cedere questo credito ad un soggetto terzo, che scalerà i crediti dalle sue tasse, in cambio di una minor somma di denaro immediatamente liquidata al soggetto che ha ceduto il credito.
2) Quali immobili riguarda il Sismabonus?
Si può usufruire dell’agevolazione fiscale nel caso di interventi realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo, che siano prime o seconde case.
Il Sismabonus può essere richiesto anche per gli edifici destinati alle attività produttive, ovvero le unità immobiliari in cui si svolgono attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali o non commerciali.
In questo contesto, il concetto di attività produttiva va proprio considerato con un significato ampio.
3) Chi può accedere al Sismabonus?
In generale, il Sismabonus può essere richiesto da:
- proprietari di immobili, condomini o singoli appartamenti, che eseguono lavori di adeguamento antisismico degli edifici di loro proprietà.
- nudi proprietari e titolari di un diritto reale di godimento, come usufrutto, uso, abitazione o superficie.
Locatari in affitto o comodatari. - il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, ovvero il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado. Così come il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge oppure il componente dell’unione civile.
- soci di cooperative e imprenditori per quanto riguarda gli immobili adibiti ad attività produttive.
- società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari.
4) Quali spese sono detraibili?
Abbiamo detto che il Sismabonus non è altro che una detrazione fiscale da richiedere all’Agenzia delle Entrate. Vediamo nel dettaglio quali spese si possono mettere in detrazione:
- gli onorari dei professionisti, che si occupano di classificare e verificare l’immobile dal punto di vista sismico. Rientrano in questa categoria anche gli onorari spettanti alle altre figure professionali coinvolte nella progettazione, nella direzione lavori e nel collaudo, come architetti, ingegneri e geometri;
- i servizi prestati, come ad esempio la manodopera fornita dalle imprese edili;
- la fornitura di materiali, purché avvenga all’interno del contesto di un contratto di appalto, comprendendo ad esempio l’acquisto di cemento, piastrelle e altri materiali simili;
- i costi associati a formalità amministrative, come bolli, diritti di segreteria e oneri di urbanizzazione.
5) Come si richiede il Sismabonus e quali documenti sono necessari?
Per accedere al Sismabonus, bisogna affidarsi a professionisti qualificati, che conoscano perfettamente la normativa e siano in grado di preparare la documentazione tecnica da allegare alla pratica da presentare al Comune. Successivamente, si dovrà compilare la dichiarazione dei redditi, indicando le spese sostenute per gli interventi, con l’obiettivo di ottenere la detrazione fiscale.
Per quanto riguarda i documenti da presentare, questi sono:
- la notifica preliminare ASL se richiesta;
- il permesso di costruire o SCIA;
- gli appositi bonifici bancari o postali che attestano le spese, detti anche “parlanti”;
- le fatture o ricevute fiscali;
- le ricevute degli oneri di urbanizzazione o dei diritti per le autorizzazioni;
- la copia dell’asseverazione della classe di rischio dell’edificio precedente l’intervento e quella conseguibile a seguito dell’esecuzione dell’intervento progettato.
Arteco si occupa dei progetti per le ristrutturazioni con il Sismabonus. Molti progetti sono stati depositati e hanno ricevuto approvazione, i lavori non sono ancora partiti, perché non si sa bene a chi affidarsi.
Contattaci subito per realizzare il tuo progetto godendo delle detrazioni per il Sisma bonus. Arteco Group è qui per aiutarti!